la felicità - GRUPPO JONATHAN

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la felicità

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LA FELICITA'

Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d'ospedale.
Uno dei due uomini era vicino all'unica finestra della stanza.
L'altro ne era lontano e, per la sua malattia, doveva restare sempre sdraiato.
I due fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore.
Ogni pomeriggio l'uomo che stava nel letto vicino alla finestra passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra: le anatre e i cigni del laghetto, giovani innamorati abbracciati tra fiori di ogni colore, una bella vista della città in lontananza…..
L'uomo nell'altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e i colori  del mondo esterno: egli  chiudeva gli occhi e immaginava la scena.
Passarono i giorni e le settimane.
Un mattino l'infermiera trovò il corpo senza vita dell'uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno.
Non appena gli sembrò appropriato, l'altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra.
L'infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo.
Lentamente, dolorosamente, l'uomo si sollevò su un gomito per vedere per la prima volta il mondo esterno e scoprì che essa si affacciava su un muro bianco.
L'uomo chiese all'infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle cose cosi meravigliose al di fuori da quella finestra.
L'infermiera rispose che l'uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro.
'Forse, voleva farle  coraggio..' disse.

Vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione.
Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata.

Epilogo: vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione.
Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata.
Se vuoi sentirti ricco conta le cose che possiedi che il denaro non può comprare.
L'oggi è un dono, e per questo motivo che si chiama presente.
                          Anonimo.

 
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